Siamo giunti all’ultimo appuntamento di #Storiedipassione, l’iniziativa realizzata in occasione della “Giornata Nazionale dei Professionisti Sanitari, Sociosanitari, Socioassistenziali e del Volontariato”. Intendiamo celebrare lo sforzo e l’impegno di tutti i nostri Operatori che in questi quasi due anni hanno affrontato con coraggio l’emergenza sanitaria da Covid-19. Attraverso aneddoti, sfide e desideri di chi in prima persona ha rappresentato il gruppo Korian, abbiamo condiviso la gioia di dare assistenza, speranza e buon umore ai nostri Ospiti che, come tutti, si sono trovati catapultati in una nuova e inusuale quotidianità.

Oggi vi raccontiamo di Azalea e Giulia, e di come sul lavoro mettano le esigenze e le necessità dei loro “nonni” prima di qualsiasi altra cosa: questo è quello che significa prendersi cura di un Ospite!

Azalea: l’ascolto e l’azione

Per Azalea non si possono aiutare gli Ospiti senza “ascolto e azione”, perché il prendersi cura di qualcuno comporta “percepire [le] necessità e attuare percorsi condivisi”. Così si può “sorridere alle avversità e alleviarle”.

Passione: da dove nasce la tua?
“Dalla voglia di essere utile agli altri e dagli schemi durante l’università: la geriatria era la medicina del futuro. Qualsiasi “vecchietto” nel raggio di 50 m era mio!”

Qualità: qual è la tua principale sul lavoro?
“Lavorare in equipe, creando per l’Ospite una rete di benessere un ambiente di benessere a 360°, olistica. E la comunicazione!”

Cura: cosa significa per te prendersi cura?
“Ascolto e azione, percepire bisogni e necessità e attuare percorsi condivisi per raggiungerli.”

Una canzone che descrive il tuo approccio al lavoro
“Quella dei sette nani che vanno in miniera fischiettando, oppure, più scontato forse, “La Cura” di Battiato.”

La tua sfida di ogni giorno
“Sorridere alle avversità e alleviarle, o cercare di alleviarle ai miei Ospiti.”

Chi ti ispira nel tuo lavoro
“Chiunque applichi umanità e professionalità.”

Un aggettivo per il tuo lavoro
“Intenso.”

Il tratto principale del tuo carattere
“Affidabilità e giovialità.”

Il tuo sogno di felicità
“Lavorativo: una RSA totalmente disgiunta dalle necessità di “fare mercato/economia”. Personale: la serenità.”

Un colore per definire il tuo lavoro
“Azzurro.”

Il dono di natura che vorresti avere
“Essere meno irruente.”

Il motto della tua vita
“Non è importante la meta, ma come e quanto ti impegni per raggiungerla.”

Il ricordo più bello del 2020
“Poter andare in vacanza in Umbria!”

Giulia, e l’entrare in relazione

 L’impegno di Giulia è di “approcciar[si] con disponibilità e buon umore” ai suoi “nonnini”, dando il massimo per prendersene cura ascoltando e interpretando i loro bisogni, costruendo insieme a loro ponti e canali comunicativi.

Passione: da dove nasce la tua?
“Dal desiderio di entrare in relazione con le persone.”

Qualità: qual è la tua principale sul lavoro?
“Versatilità.”

Cura: cosa significa per te prendersi cura?
“Ascoltare e interpretare i bisogni delle persone.”

Una canzone che descrive il tuo approccio al lavoro
“Emozioni”.

La tua sfida di ogni giorno
“Approcciarmi con disponibilità e buon umore.”

Chi ti ispira nel tuo lavoro
“Mia madre, anche lei lavora in campo sanitario, ammiro la sua tranquillità nella relazione con i pazienti.”

Un aggettivo per il tuo lavoro
“Umano.”

Il tratto principale del tuo carattere
“Curiosità.”

Il tuo sogno di felicità
“Una camminata in montagna con gli amici.”

Un colore per definire il tuo lavoro
“Azzurro.”

Il dono di natura che vorresti avere
“Calma.”

Il motto della tua vita
“Accogliere tutti i diversi aspetti di noi stessi.”

Il ricordo più bello del 2020
“La colazione sul terrazzo assolato durante il lockdown. La prima passeggiata che ho fatto a Roma dopo l’isolamento covid.”

Scrivi qualcosa
“Lavoro in un reparto Alzheimer e sono soddisfatta quando riesco a trovare un canale comunicativo efficace con le persone, verbale, emotivo, sensoriale… Qualsiasi ponte tra me e l’altro.”