Giornata internazionale dell’Infermiere: una grande professione raccontata dai suoi protagonisti
Il 12 maggio 1820 nasceva a Firenze Florence Nightingale, il cui nome venne scelto dai genitori, grandi estimatori dell’Italia, in omaggio alla città in cui soggiornavano.
Come tutte le ragazze della sua epoca, anche Florence sarebbe stata destinata alla vita matrimoniale. Lei decise però di intraprendere un’attività che allora non godeva di particolare stima: scelse infatti di fare l’infermiera, occupazione a cui si dedicavano domestiche oppure vedove squattrinate senza alcuna particolare preparazione.
Grazie al supporto del padre, riuscì a studiare e a fondare una scuola. Alla notizia di migliaia di soldati britannici feriti nella guerra di Crimea, partì con una quarantina di sue allieve e si impegnò in modo instancabile per migliorare le condizioni igieniche dell’ospedale militare. Girando di notte per visitare i malati, quando ormai tutti i medici erano andati a letto, si guadagnò l’appellativo con cui divenne popolare: “la signora della lampada”.
Non lavorò solo sul campo: fece valere la sua influenza presso i politici e sull’opinione pubblica scrivendo lettere e articoli per il Times. Tornata in patria, continuò a scrivere e a documentare la necessità di migliorare le condizioni igieniche degli ospedali e a promuovere l’apertura di scuole per preparare infermiere professionali. Notevolmente portata per la matematica, fu la prima donna invitata a far parte della Reale Società degli Statistici e, nella sua attività di pubblicista, fu una delle prime a utilizzare i grafici a supporto della spiegazione di un fenomeno.
UNA GRANDE DONNA, PER UN’IMPORTANTE PROFESSIONE
Dal 1974 venne scelta la data di nascita di Florence per celebrare la Giornata Internazionale dell’Infermiere, una professione svolta oggi da più di 20 milioni di persone nel mondo.
Nel mezzo di un’emergenza sanitaria di proporzioni impensate, e in attesa dei rimedi della medicina, le regole di igiene che Florence non si stancava di promuovere hanno ancora tutta la loro attualità: lavarsi spesso le mani, mantenere le distanze e arieggiare i locali.
La sua vita ci mostra anche quante declinazioni possa assumere il desiderio di dedicarsi agli altri: studiare i dati, renderli comprensibili, promuovere l’educazione sanitaria, impegnarsi nella formazione e nella supervisione, diffondere il proprio sapere, confrontarsi costantemente con gli altri e organizzare strutture sanitarie. Vivere in massima sicurezza per salvaguardare il bene più prezioso: la vita.
STORIE, MOMENTI ED EMOZIONI: IL NOSTRO CONTRIBUTO
Qui di seguito, ogni giorno, troverete alcune interviste nelle quali infermieri e infermiere del Gruppo Korian raccontano il loro lavoro, le loro soddisfazioni, lo sviluppo della loro carriera e la quotidianità in questo momento di emergenza. Nei loro racconti si intrecciano molti dei fili che hanno ispirato la fondatrice della moderna scienza infermieristica. Ai tempi di Florence, era un’occupazione riservata a gentildonne che la svolgevano a titolo gratuito. Adesso è una professione a cui accedono sia uomini che donne. Anche su questo aspetto, tra le parole dei nostri professionisti, potrete trovare interessanti spunti di riflessione.
Con questa raccolta di interviste il Gruppo Korian intende contribuire a celebrare il duecentesimo anniversario della nascita di una donna fuori dal comune, come nel suo vezzo usuale di definirsi “uomo d’azione” ma, soprattutto, uno straordinario modello che ha saputo ispirare una professione che ogni giorno le nostre infermiere ed infermieri portano avanti con consapevolezza, impegno e dedizione.
Salva una vita e sei un eroe, salvane cento e sei un infermiere.
Buona lettura.
Alba Bonetti,
Direttrice Gestionale
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